Quando parliamo di pietra lavica ci riferiamo alla sostanza che fuoriesce dai vulcani, cioè roccia fusa (magma), che dopo essersi raffreddata si solidifica. La pietra lavica può essere utilizzata sotto forma di roccia o di piano cottura.
La pietra lavica è un metodo di cottura consigliato visto che è proviene da una fonte naturale e non sprigiona sostanze tossiche, la cottura è omogenea e la piastra è facile da pulire. Questa pietra ha bisogno di avere un certo spessore per essere utilizzata al meglio: se troppo fine la cottura non sarà ideale, invece con un buon spessore potrà anche essere utilizzata dopo quasi mezz’ora che avete spento la fonte di calore. Quindi dovete ricordarvi che più è spessa la piastra più ci vorrà del tempo per scaldarla, ma poi potrete cucinare utilizzando l’inerzia del calore accumulato.
Qual è la migliore pietra lavica?
- Per l'utilizzo con barbecue a gas compatibili con pietra lavica
- Confezione da 3 kg
- Distribuzione uniforme del calore
- Da riporre sui corrispettivi dispositivi di griglia a gas
- Prodotto naturale con superficie porosa
- Raccolgono il grasso che gocciola ed evitano le fiammate
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- Adatta per i barbecue a gas con cottura a pietra lavica
- Confezione da 3 kg
Come cucinare sulla pietra lavica?
Prima di tutto dovete accendere la fonte di calore scelta (gas o carbonella), quindi dovete attendere almeno 20 minuti prima che la pietra raggiunga una temperatura adeguata alla cottura. Il vantaggio della pietra lavica è che non dovrete aggiungere olio o altri condimenti grassi, il sapore verrà esaltato dal gusto del cibo stesso. Se la posizionate nel piano cottura della cucina, vi consigliamo di comprare uno spargi fiamma così il calore si propagherà in modo uniforme. Una volta scelto il cibo da cucinare, che sia carne pesce o verdure, potrete posizionarle sulla piastra e girarli di tanto in tanto quando cambiano colore.
Il primo utilizzo
Appena comprate la pietra lavica ricordatevi di lavare la pietra con acqua e sale e poi asciugatela. Prendete dell’olio di oliva e cospargetelo sopra la piastra: lasciatela riposare per 1 giorno e poi pulitelo con della carta o uno straccio. Questi passaggi servono solo per il primo utilizzo.
Evitate sempre l’utilizzo di saponi o qualsiasi prodotto chimico che verrebbe assorbito dalla pietra, rendendola inutilizzabile.
Come utilizzare la piastra
Ricordatevi che la pietra si potrebbe rompere se non seguite determinati passaggi: riscaldatela sempre in modo graduale, con una fiamma media, in modo che non subisca una shock termico ed abbia il tempo di propagare il calore uniformemente.
Quando avete finito di cucinare, lasciate raffreddare la piastra e MAI cercare di raffreddarla con dell’acqua fredda o qualsiasi cosa che la raffreddi di colpo: quasi sicuramente si romperebbe.
Per la pulizia potete utilizzare dell’aceto bianco o del limone.
Quando volete cucinare diversi tipi di cibo sulla pietra lavica, fate attenzione che le verdure assorbono i gusti del cibo cucinato in precedenza, quindi se cucinate del pesce e dopo delle melanzane, rischiate che le melanzane sappiano di pesce! Per evitare questo problema provare a pulire la piastra, quando è calda con del limone.
Ci sono differenze fra pietra lavica e pietra ollare?
L’utilizzo è praticamente identico, ma sono due pietre distinte.
La pietra lavica è più porosa e viene utilizzata nei barbecue inserendola tra le fonti di calore, come il gas, o in cucina sul piano cottura. Ha il vantaggio di accumulare calore, e si può utilizzare anche per 30 minuti dopo lo spegnimento della fiamma.
La pietra ollare (steatite), ha un colore verde scuro e viene chiamata anche saponaria. In latino “olla” significa pentola.
Lo spessore di entrambe le pietre deve essere di almeno 2 cm.
Vantaggi:
- non bisogna aggiungere grassi alle pietanze
- non creano fumi che potrebbero far male alla salute
- adatte per cotture lunghe
- mantengono il calore a lungo
- facili da pulire
Svantaggi:
- tempo di riscaldamento della piastra lungo
- il peso
- la possibilità che si rompa
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